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Siete in : Homepage » Attività » Editoriali » 15 giugno 2009 — Lo sconcerto delle Persone Normali

Lo sconcerto delle Persone Normali

Ieri una rissa tra fratelli è sconfinata nell'ennesimo fatto di cronaca nera di questa parte del XIII Municipio. Pochi giorni fa un'altra sparatoria, sempre nella stessa zona. Pochi giorni prima, altra esecuzione tra corrieri di droga.
No, non è il titolo del "Gazzettino di Kansas City" (se esiste) del 1849, che sarebbe proseguito con la spalla "E lo sceriffo che fa?".

Si tratta invece della semplice constatazione di cittadini come tanti altri, persone per bene, Persone Normali che una pistola non sanno neppure come si maneggia e il coltello lo usano solo per tagliare la bistecca. Ed è proprio questo genere di persone, le più numerose, che oggi come tanti giorni in passato pretendono risposte. Si, tanti giorni in passato, avete letto bene. Perché l'investitore di Dragona è in libertà dopo aver bellamente falciato alla fermata un bel gruppetto di Persone Normali. Le scuole occupate illegalmente, restano occupate illegalmente (via Basaldella) con la complice distrazione delle istituzioni.
La richiesta di maggiore controllo del territorio, più volte inoltrata da questo Comitato, è rimasta lettera morta. Se non all'indomani di una sparatoria in pieno giorno, davanti a numerosi testimoni, allora quand'è che le Persone Normali dovrebbero chiedere ai propri amministratori che cosa ne è della Sicurezza tanto sbandierata nelle campagne elettorali?

Un "leader della ex Banda della Magliana", sfuggito alla cattura da parte delle forze dell'ordine, può mai aggirarsi in tutta libertà nelle sale giochi di quartiere, nascosto dai lustrini delle feste patronali senza che i Carabinieri se ne accorgano in tanti anni? Eppure la loro caserma è a poche centinaia di metri! Dalla stampa leggiamo "Secondo gli stessi investigatori, l'agguato mortale potrebbe riaccendere la faida tra gruppi criminali rivali che fino ad ora "convivevano" pacificamente sul litorale romano e si spartivano i proventi a molti zeri dei traffici illeciti".
Molto rassicurante! Dovremo quindi attenderci una guerra fra cosche in pieno stile "Il Padrino"!? Sarebbe anche interessante sapere per quale motivo i suddetti gruppi prosperassero placidamente senza nessuna interferenza da parte delle forze dell'ordine!

A volte le forze dell'ordine intervengono (è il caso di ieri) e soccombono. Questo dà ai fuorilegge maggiore senso di invulnerabilità per proseguire i propri traffici con tranquillità.
La stessa tranquillità esibita dai venditori di cianfrusaglie davanti al supermercato di via di Saponara, quando si scambiano occhiate complici con qualche giovane che li saluta chiamandoli per nome. Strani traffici, strani giri di denaro. Ebbene le Persone Normali qualche sospetto lo nutrono. Messaggeri della malavita? Bassa manovalanza cui è demandato il controllo del territorio sotto la copertura della vendita ambulante (in realtà fissa come un avamposto militare...)? Ma poi fanno finta di nulla e concludono le loro spese. Niente droga, per le Persone Normali. Al massimo qualche sottaceto...

Queste ultime sono solo illazioni, supposizioni, per carità. Ma per come la vediamo noi, nell'esatto istante in cui tanta gente comincia a sospettare il pericolo, già da molto tempo lo Stato dovrebbe aver iniziato a prendere le sue contromisure. Molto prima di una sparatoria o di una rissa vionenta. Infatti, è proprio l'impressione del pericolo che intimidisce la gente, che genera un clima di impunità per i criminali, che crea i presupposti per il degrado sociale. Noi non vogliamo più leggere il nome del nostro quartiere associato alla cronaca nera e sentire i nostri amici storcere la bocca quando sentono che abitiamo ad Acilia ("ma è una zona sicura...?"). Noi stiamo dalla parte della Polizia e dei Carabinieri, dalla parte delle Persone Normali, quelle oneste per cui l'unico business è il proprio negozio, il proprio lavoro, le proprie fatiche quotidiane.

E sappiamo che tante di quelle Persone Normali sono con noi.

Comitato Acilia Sud 2000



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